L U C A M A Z Z O C C H I
Ah, se fossi seduto nella tua Bocca a spiar di fuori il Mondo attraverso i tuoi Denti Bianchi, scaldato dal soffio della tua Anima ! Ah, con un balzo m' aggrapperei al Labbro, sospeso su di un precipizio di Carne e su di un Gorgo di muscoli palpitanti, con un movimento d' Artista crollerei sulla tua Pelle. Ah, risalirei su per il letto di Lacrime, all' inverso, chiuderei i miei occhi alla Vertigine, punterei sicuro verso gli Immensi Fari della Cima, da dove riuscirei a vederti nelle Altezze sognanti. Ah, allora m' addentrerei nell' Incavo dei tuoi Occhi, con passo di Straniero accarezzerei quella Grotta guidato dalla mano avvolgente dell' Eterne Torce, grande desiderio, grande gioia, esplorare le tue Sfere. Ah, poi giocherei fino a sera saltando da Ciglia a Ciglia, come un pazzo Animale, nascondendomi nel Ventaglio. Quando esausto mi sorprenderà la notte oltre i tuoi Cristalli riposerò finalmente felice nel Mistero dei tuoi Occhi.
KRASNODON
C' era una luna d' argento nel nostro sogno in un cielo nero chiuso come un occhio ferito; nel nostro sogno c' erano strade sicure ed ampie e nessun ristoro nessuna fermata se non la nostalgia; Se cerchi bene c' era anche un copriletto azzurro e una rosa in un vaso di cristallo un poco reclinata verso la luce; e un mondo che sarebbe dovuto restare lontano a guardarci nudi e ridicoli cercare disperatamente l' amore; nel nostro sogno c' erano cani ed aviatori e sensualità e mani piccole. Stanotte a Krasnodon pregheranno stanotte a Krasnodon piangeranno nelle miniere di carbone perchè la nostra stessa aria diventi un unico respiro; Da qualche parte vicino alla stazione di Zimà nessun Evtusenko li salverà. Ho bisogno di te Ballerina. Nessun treno partirà più da qui. Nessuna lacrima scenderà a salvarci. Nessuna coperta ci ridarà calore. Tutto quest' oblìo dura sempre troppo poco. Nel nostro sogno c' erano le tue gambe nude pendenti come ali di angelo "Riportami a casa" dicevi nel buio "ora che la pioggia si sta trasformando in neve". Domani sarà troppo tardi domani l' aria sarà già troppo nera da respirare ci riempirà i polmoni ci ruberà il respiro qui a Krasnodon. Nel nostro sogno c' era la tua bocca aperta tremante come una farfalla al primo volo "Non lasciamo trascorrere la notte" dicevo "senza aver sperimentato la vita". Qualcuno ci ascolti sopra a Krasnodon stanotte che sia dio stella o aviatore.
LE MURA DI MARZO
Lungo le Mura dolenti di questa città senza mani da donarti in una notte perfetta ad osservare il cielo di Marzo sentinelle in attesa di nemici ormai polvere e prati in fiore. Attraverso strade di una storia dolorosa c' incamminammo sorpresi dal calore della sera ciondolando come amanti come rose adulte in una tormenta. Era come un mare silenzioso la città sottostante, muta e luminosa davanti ai tuoi sorrisi e alle mie mani stanche. All' improvviso non c' era più confine fra cielo e città fra luci di case e stelle fra le costellazioni e le nostre anime bianche. C' era un abbraccio lassù sincero e fragile e il tempo scendeva dalla Rocca su di noi sorprendendoci alle spalle come un angelo in missione lassù c' erano i tuoi occhi scuri e i miei occhi chiari. Non sono stato in grado di abbracciarti per la notte la tua figura è scivolata fra le dita come sabbia il mare ti ha reclamata alzando una marea da naufragio dall' orizzonte. E le stelle andavano da sud a nord E le stelle restavano ad affogare in cielo E le stelle andavano da sud verso nord.
Voglio dire non c' è più lo spazio l' aria, una circonferenza possibile, per poter scrivere ancora parole. Voglio dire ci sono sguardi assassini non so se li vedi non so se li senti che rimangono così sospesi a immaginare chissà quali misteri, sentimenti o profezie. Voglio dire non possiamo più lasciare liberi un sax una tromba un contrabbasso senza commuoverci ancora. Succede a volte. Ma non c' è più il tempo. Dobbiamo correre. Come antilopi. Dice qualcuno. Non possiamo sederci in un metro cubo d' aria. Voglio dire abbracciarci amarci solo con braccia solo con corpi non c' è abbastanza sole abbastanza luce per poterlo fare. Voglio dire si cresce non lo nego si muore non lo nego ma è lo spazio vuoto che dobbiamo colmare è la ragnatela che dobbiamo tessere che donerà gli occhi e il cuore alla Storia. Ma poi esci di casa alzi il bavero se tira vento e ti stringi nelle spalle qualcuno ti ruberà il cuore ma lo saprai troppo tardi quando ti mancherà il fiato in fondo alla vita. Voglio dire puoi vincere il Nobel ma un bel giorno farai fatica anche a pisciare nel cesso. Un premio Nobel che si piscia addosso. Ma troverai sempre qualcuno che ti ascolterà. Che ti abbraccia. Che ti ama. Tornerai a giocare con le freccette. Felice. Perchè tutti quanti ti amano. Voglio dire prendi un giorno di cielo limpido e vai a caccia di farfalle invece che di fiche e appenderanno la tua faccia su ogni muro con una taglia. Puoi sempre dire che lei ti manca che hai terminato la tua birra che non hai più sonno energia che l' orologio si è fermato non importa ti regaleranno una fisarmonica per dar loro un po' di musica dolce. Tutti hanno bisogno di dolcezza o di cani. Voglio dire sediamoci un momento sullo stesso letto schiena contro schiena ad ascoltare se i nostri cuori pulsano allo stesso ritmo in questa stagione dannata.
"E' colpa mia se non so tornare indietro e accontentarmi di poco" SHUT UP AND DIE LIKE AN AVIATOR detto fatto nel mare con le alghe nel culo. INTO THE GRAY da dove non vedi più le stelle da dove i kamikaze ti salutano e se ne vanno a morire. Però qualcuno sulla riva ti aspetta. In una capanna di ossa di koala. Magari un braccialetto con una data il mare lo sputa ancora. BLUE DREAMS Sicuramente puoi aprire di nuovo la tua scatola di pioggia nell' attesa di un cane scodinzolante. Insomma di cose da fare ce ne sono sempre tante. Non ci si annoia ad aspettare le onde. Ad aspettare le ossa. Ad aspettare le rose. Ad aspettare un messaggio. Che ci faccia partire più tranquilli. Si potrebbe danzare. Col cane che seduto ci guarda con la testa ripiegata. Un poco folli un poco felici. In culo a tutto. In culo. E aspettare l' aviatore sconfitto. E la sua ragazza immaginata. Ma il mare è così vasto così succube del vento che difficilmente ce lo restituirà. La notte si scoperà il giorno sopra il magma inconsulto della terra. Ma se ti va puoi sederti a gambe incrociate e aspettare. Guardare lontano finchè puoi. Scrivere una poesia Zen. Contare le nuvole. Piangere per Garcìa Lorca. Per Pasolini. Per Muhammad Alì. Per Malcolm X. Per Tom Joad. Suonare una stupida chitarra scordata od un banjo mandolino contrabbasso. Soffiarti il naso. Tagliarti le unghie. Depilarti le ascelle. Baciare un manichino. Bendarti. Fare yoga. Abbronzarti. Raccogliere conchiglie. Scrivere una lista per la spesa Zen. Fare un elettrocardiogramma. Una biopsìa. Un' ecografìa. Accendere un fuoco. Accendere un carillon. Trovarti un uomo con cui giocare a scacchi. Trovarti una donna con cui giocare a mosca cieca. Bere una birra. Bere un' idea. Tirare con la fionda. Asciugare un aquilone bagnato. Contare i granelli di sabbia. Pettinarti. Cambiarti d' abito. Pisciare contro vento. Chiudere gli occhi. Fare aerobica. Fitness. Stripness. Fuckness. Fare il passo dell' oca. Scioglierti i capelli. Ascoltare il vento. Sorridere. Amare qualcuno. Lasciare qualcuno. Costruire castelli di sabbia. Dormire con una rosa sul petto. Svegliarti con un dubbio sul cuore. & & & & & & & & & & & & & & & & Unire i puntini da 1 a 77. Ricordati solo di dar da mangiare al cane altrimenti si ciberà del tuo cuore morso dopo morso.
L' ULTIMO RICORDO Mi sorprendo ad abbracciarti come un vecchio amico, mentre un' ultima foglia, inopportuna, ci parla del Tempo e del Destino lentamente discendendo in tacite spirali. Ti cerco nel corallo rosso dell' alba appena oltre l' atollo silenzioso della notte, ti cerco nello sfavillante cerchio d' ambra che pazientemente transità nell' eternità. Ma è solo un gioco d' apparenze questo dissolvermi e riavermi dal tramontare rosa della gioia al risalire celeste della speranza. Così ti cerco nello specchio ottocentesco cesellato di lacrime d' argento, ti cerco in quell' ultimo ricordo, appiglio, quasi vago, d' un epoca lontana. Ma dove, cari amici, ritroveremo quelle sere d' estate ? Dove ! Dove, la calda ala del vento rinnoverà ancora il sublime incanto ? Ti saluto, con mano ferma e sicura, tu, orgogliosa, al di là del vecchio ponte, io, solo, ad ascoltare il canto del fiume, tu a cercare la vita io a rincorrere te.
RIVOLTANDO LE TASCHE ALL' ESTATE 1993 Stella Cadente ! Stella Cadente ! Svelto ! Un Occhio ! Rapido ! Uno sguardo ! Il Tempo mi scuote solo oscurità, ora, solo una traccia evanescente nella rete della pupilla e il fiore della Luna sbocciato nella sera opalescente. Stella Cadente ! Stella Cadente ! Il fantasma di Stelle lontane richiama l' ultimo viaggio dell' anima come Van Gogh che dipingeva mappe per disincantati fragili Atterriti viaggiatori. Stella Cadente ! Stella Cadente ! Riflesso d' un momento vacua tradizione d' Estate acuto suono d' Universo il cuore sanguinante non era pronto ad accoglierti e t' ho perduta in un attimo.
NON NECESSARIAMENTE DALL' INFERNO Sento salire quella voce dal profondo, non necessariamente dall' Inferno, non proprio dai tuoi lunghi sospiri, ma forse da un livello intermedio: fra Dio e l' Angelo. Mi scuote i nervi e non so perchè, non necessariamente dighe che crollano, non proprio carezze delle tue lunghe dita, ma forse il misterioso terrore dell' eco: fra la Realtà e l' Illusione. Chi m' ha denudato la coscienza ? Chi strepita dalla Foresta ? Ti voglio vicino nell' attimo esatto che giungerà la Belva l' Amore od il Diluvio. Oh ! Sento quella voce salire, dolce, accellera i battiti del cuore, veloce !, perchè sai, credo di sapere che sta fra Dio e l' Angelo, non necessariamente nell' Inferno.
LONTANANZA E' troppo facile aprire la finestra verso sera e respirare l' aria cattiva della notte, lo sai, vero ? Ma dimmi se conosci il crepitare della pioggia su questa corazza e perchè colpisce sempre di sbieco il mio riflesso sul vetro. E' troppo facile attraversare questa stanza strisciando contro il muro e far finta di niente quando la polvere ricade sui tuoi capelli, allora, forza !, urlami stanotte nell' imbuto del cielo il significato esatto della mia tristezza in questa danza di luce. E' troppo facile guardare nelle orbite del tuo animale senza accorgersi che gli friggono le zampe quando sente il tuo odore e anche se mugola di dolore e si divora le tue coperte lasciarlo fuori di casa legato ad una corda di canapa. E' troppo facile, lo sai, succhiare cicuta dai tuoi occhi e vomitartela nel cuore la notte mentre ti chiamo col tuo nome allora, ascoltami, ti regalerò un estintore di parole d' amore da usare nei prossimi inverni, quando brucerai nella neve. Sembra facile, in quest' ora d' oblìo, regalarti ancora pensieri che salgono dalla gola fin oltre il ricordo e il desiderio ma lotto coi diavoli che occupano la mia veglia d' estate per stringere ancora nel buio le mani vuote che m' hai lasciato.
AUTOBIOGRAFIA SPICCIOLA TIPO FERLINGHETTI, CON AUTONOMIA
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"...Me ne andrò tanto lontano,
più in là di quei monti,
accanto alle stelle, per
chiedere a Cristo Signore
che mi ridoni la mia anima
antica di bambino, matura
di leggende, con il
berretto di piume e
la sciabola di legno."
F.G. Lòrca
Sono cresciuto
in una Macchina Del Tempo
che c
r
o
llava
Temporale
dopo
Temporale.
Tutt' attorno
fiori
una volta
Ecclesiasti
e
miti animali
da cortile.
Ho conosciuto Billy the Kid
grande suonatore di chita
r
r
e
con lui derubavo
la prateria
di cemento
dai sassi
cocci di bottiglia
e
immagini di donne in amore.
e
r s
Sono c ciuto in un Monastero
o i
r a
m
stanco.
Ho scavato tombe
cercando ossa col sorriso
da indossare contro gli
INVASORI DELLO SPAZIO
sognavo fiati d' armonica
al centro del Campo di Marte
con le stelle come cappello.
Inizio della F - U - G - A
in
crani
disperati
in a
armadi p n
moribondi a n
li chiamavo C E
aspra lotta
con
Ragni
&
Ortiche
Capanna
Matrioska
nel O
S L
E
Avevo pellicce di gatti
nella Notte
sangue di formica nelle
unghie
nel Giorno
C' era una Guerra ad elastici
da combattere
Winchester di frassino
Raffiche di saliva
Timorose
spedizioni
nel Tempio
io & Billy
mani giunte
alla ricerca
dei Santi
Il Te Deum dell' Acqua Sacra
sorgente
onnipotente
piccoli Cowboys
contro il Timore divino
Ricordo persone
gente
ragazzi
innalzare
il
cervello
a
Dio Cristo DIO
Osservavo
e la Paglia nei Capelli
digeriva
lenta
silenziosa
la strada
verso il U O
C R
E
Assistevo
al Sacrificio del Coniglio
con occhio cannibale
&
alle esalazioni del
Domatore
Di li.
Caval
Ridevo
all' Urlo
immondo
scagliato
contro
al
cielo
da Bocche ruvide.
Sono cresciuto in un Chiostro
con gatti malati
e e
l n
a n
a r sulle o d' argilla
i l
p o
s c
Ho praticato l' Eutanasia
ad un monumento Medioevale.
Vivevo in una Poesia
intonavo canti Indiani
attorno a pelli
di macchine morte.
Torturavo i nemici
percuotendomi
l' Immaginazione.
LIBERTA' era una
goccia di pioggia
sul volto.
PRIGIONIA era una
casa di
Zucchero.
LIBERTA' era una
goccia d' acqua
g
i
ù per la schiena.
PRIGIONIA era la
notte che
cancellava
le orme fra i sassi.
I miei eroi
erano Insetti
chiusi nel bicchiere
i
n
c
r
o a sul Sagrato.
c t
i i
A gambe apettavo la V
t
e
Moltitudine di lacrime sulle ginocchia
contavano le automobili passare
YYYYHOOOO sul mio Furia d' acciaio YYYYHOOOO
Nuotavo nella neve
con le braccia viola
Sono cresciuto accanto ad una Chiesa
piena di Pane Santo.
Improvvisa F - U - G - A di Billy.
Invasione delle armate
del
Dio
della Realtà
Sbandai fuori
dalle rotaie
dell' Avventura
Il Tempo digerì
i miei Eroi
in un Lampo giallo
Caddero
anche gli
Alberi
come Cristo.
Piansi polvere
e calce dei muri.
Tolsi g r a n e l l i
di Sogni
dalle scarpe.
Andai
a
piedi
nudi
insieme
alla
M
o
r
t
e
Sedetti vicino al suo focolare e ascoltai la sua lunga storia triste
Bambini & Dolore - la sua grande bocca PARLAVA - Bambini & Dolore
Riuscii
a chiudere le orecchie
e a baciare
la maniglia d' una uscita
d' emergenza
Fuori dal Monastero
nel DEPLIANT DEL MONDO
Ombra calcificata
nel Sole del Sagrato
Ora sono
un cacciatore
di dediche
per i compleanni
delle Donne.
Ora ti voglio così
bene che ho l' obbligo
di dirti che mi manchi.
e
o t
Ora gioco a fare il P A
tintinno la penna
sulle
mie costole.
Ora descrivo chi
in un alito di vento
riesce ancora & ancora
a trovare una Strada.
Ora canto chi
guardando la Luna
si ustiona il Cuore.
Mi leggo la MANO
e
s o
o d
r i
r
Mi leggo la MANO
e scrivo
un' autobiografia spicciola
tipo Ferlinghetti
CON AUTONOMIA
.............
( MAGGIO 1993 )
INCOMPIUTO
-------------------
"Fate scaturire da voi stessi
il canto di voi stessi, a
modo vostro, che è l' unico
modo possibile, buono o
cattivo ma sempre onesto,
spontaneo, perchè non
professionale."
J. Kerouac
Eccomi qui imprigionato in macchina carne ossa
pompa di sangue
circoscritta
in universo formato A4
tritacarne di pensieri
mente-vagito del giorno
Allen lontanissimo
senza nuova percezione.
Assolutamente mistico risveglio
assorto surgelato stivato
primavera fra le ossa bianche
OOOOOHHHH ! Eccomi qui !
Quintessenza
del ritmo non forma
forzato in assenza
d' amore via etere
ricerca eretica
strade sorridenti
stranieri sordi
bisogno urgente
d' agenti atmosferici -
- vuote mani lunghe
senza fiori
solo sagoma schizzo
linguaggio alterego
di triste modello
melanconico ospite
nell' arena angusta
coordinate spazio-tempo OK.
Magia nera
puntato indice di Dio
bocca aperta
estasi o paura ?
Scapole frantumate
resti miseri
nuove tombe urlano
MAGIA NERA
file
file di gente luccicante
numerata
denti al neon
àfoni ghetti africani
arrivano giungono
lavorano avorio ebano
dietro al mare
lembi di pelle
tutt' attorno.
Coscienze su mondi paralleli
scontro interstellare
coordinate sole-luna OK
maestosa colonna sonora
osservazione scientifica
catacombe-osservatori
combinazioni
congiunzione d' idee
collasso profetico.
Energia già discussa
in tesi romantiche
lampo luce
sentimento cuore
sfinimento d' occhi lucidi
racconti metafisici
d' improvvisi tramonti
notte lunga notte
implosione di lacrime.
Altra esperienza
psiche pugnalata
dall' uomo che mi chiama
diciassette chilometri
dalla boa notturna
inconcepibili emozioni
specchi parlanti
paura per l' amore
braccio-gelatina
frequenze presenti
intasate
ingorghi di minuti
celestiali
IO – COME - TE
appuntamento sotto al pendolo
nella nostra infinita
cosmica
deriva.
( MAGGIO 1993 )
SOLO UN ATTACCO DI IMMAGINAZIONE
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"Io mi cerco il lavoro
nel cuore..."
C. Pavese
Esplodono gangli nervosi
come ponti sulla Senna
mentre neuroni soldati urlanti
affogano
nell' ossario consacrato
della Carne.
Affacci il carrozzone imbonitore
- Visione motoria della Persona -
alla piazza d' aria intagliata sul Cielo
osservando
stelle cadenti a motore
spegnersi nei viali
della Notte.
Notizie di poeti
svenuti in stazioni
pallidi
con la bocca aperta
dal dolore
rosa.
Denti tremanti appesi
a gengive d' amori folli
andati
inghiottiti
lungo palati secchi
di lacrime
del Ti Voglio Bene.
E' inutile provare riprovare
come un qualsivoglia
Kerouac Ginsberg
o Vate poetico celeste
si spera
che S.Lorenzo sputi stelle
Blu e Viola
questa sera.
( 11 Agosto 1993 )
PENSANDO A CHARLIE NEL TEMPORALE
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"L' ispirazione dei dilettanti
è l' euforia ballerina dei
grilli campestri. Per i geni,
invece, è musica partorita
con sforzo dall' interno
di sè."
E. Evtusenko
Ora è il tempo
di camminare da solo
sotto la venatura di foglia
del lampo viola che abbandona
la città ad un sottobosco
di sax fremente.
Col pazzo volto
teso dalla droga
e il Gatto-Morte
sulle ginocchia
ho visto un sax suonare
rimbalzando note sotto al temporale
ora è il tempo
di camminare da solo.
Note ribelli
appese al lampo
che si dondolano
e cadono
una ad una
nella bottiglia
nella siringa
nella malinconia
d' improvvisazione
cuore-solitudine.
E il rombo attende
nel Paradiso
l' ultima nota
del Grande Sax.
( 8 Agosto 1993 )
FILOSOFIA D' UN’ ORA TARDA
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"Ma noi chi siamo e da dove
se di tutti quegli anni
sono rimaste chiacchiere
e noi siamo scomparsi ?"
B. Pàsternak
Non funziona
non ha mai funzionato
nel corridoio
tempestato di gerani
e di fiori estivi
che baciano angoli di rose
e sotto Perseo
scivola
spia
una voragine di
pelle lisa
incapace di racchiudere
un cuore.
Occhi smunti
spersi nidi
fra alberi sottili
sbandierati
dal vento
guardano
- Accesi ripetitori
di profumi esotici
infiniti -
nell' abisso
Futuro & Passato
pali
di frassino
infilati nel cuore.
Schiocco di lancette pazze
che scandiscono il cammino della notte.
E' finita.
Muto addio notturno
sospeso su scacchiera
di porfido
a quattro zampe
come i cani.
E ora percezioni di sogni
dove Eroi e Bambine si baciano
dove infantili piedi nudi marciano
e sirene di albe
attirano ardenti Ulisse
in libertà
nel giogo del destino.
Addio navigatore folle !
Addio capitano ! Mio capitano !
Addio !
SAGOMA NELLA NEBBIA
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"Non sei altro che un vecchio
lampione di ricordi
all' angolo di una strada
dove non passa già quasi
più nessuno."
L.F. Cèline
Volto
a scheggiare
la luce
di lampioni
lampioni o gendarmi
magri
in ritmata lunare
luminescenza
tristi
e mani in tasche
profonde
fino al nervo del
cuore.
- - - - - -
E si domanda
"e tutta questa tristezza ?"
E si chiede
"e la mia vita ?"
ma solo occhi infossati
lucenti
mappamondi dell'
anima.
- - - - - -
S' apre la porta del tramonto
improvvisa
lancinante
sui cardini del sole
si scioglie
una rosa
urlando
petali
spruzzano
la strada scura.
- - - - - -
Abbagliato
il viso si sperde
gli occhi cadono
morte cellule
impazzite
si riproducono
le mani stringono
il nervo
del cuore
la nebbia protegge
la dissolvenza
d' una vita.
- - - - - -
"E tutta questa tristezza ?"
echeggia
foglie morte
"E la mia vita ?"
risuona
petali smarriti.
- - - - - -
( SETTEMBRE 1993 )
EGO & VISIONI
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"Siamo nebbia e voliamo via
dissolvendoci effimeri, siamo
foglie e ci agitiamo nel
vento, ecco tutto, veniamo
e passiamo, cresciamo e
cadiamo."
J. Kerouac
I sorrisi
dei
rami
con denti
di
foglie
su gengive
di
nidi
trafiggon
la
terra
alla radice
del
cielo.
IO
esplodo
dietro
spighe di grano
con ricordi
di
sguardi
ammantati
di brina.
IO carne mortale -
IO coacervo di sogni -
IO stupore pensante -
Esofago
d' albe
espiro
soli
impazziti
da una
bocca
fiorita in
rossi
Getsemani.
Carotide
notturna
inspiro
crisalidi
in
ammutoliti
pensieri
in
lento
cammino
in
profondità
interiori.
IO estimatore di cuori -
IO equatore ribelle -
IO cannibale d' anime -
( NOVEMBRE 1993 )
DOVE SEI, GARCIA LORCA ?
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"Il poeta è veramente
un ladro di fuoco."
A. Rimbaud
Una poesia
è una nuvola di fumo rosa
chiusa in scrigni d' avorio.
Una poesia
è un vecchio in sandali
all' orizzonte d' un deserto vermiglio.
Una poesia
è una bocca in fiamme
che divora Re & Regine & TOPI.
Una poesia
è un occhio azzurro
fra ciglia intrecciate.
Una poesia
è la pubblicità
dei pazzi & carnefici & bambini.
Una poesia
è un mandato d' arresto
per la vergine nuda & malinconica.
Una poesia
è un uomo
brancolante nel buio
che chiede
'Garcia Lòrca,
dove sei ?'
(DICEMBRE 1993)
SCHIZZO D' UNA NOTTE AZZURRA
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"Oh mio Dio ! Siamo tutti
spazzati via fino al mare
qualsiasi cosa sappiamo
o diciamo o facciamo."
J. Kerouac
Se l'incredibile argento
di tutti gli occhi
della lunga notte
Sgorgasse in tumultuosa
sorgente, con fiamme
azzurre e bianche
Il tuo cuore di carta
e sughero la
risalirebbe, furente,
Soltanto per sprofondare
nell' immane fatica,
nel vortice d' acqua,
E ritornerebbe, disilluso,
in sfilacciati rivoli
porporini di dolore
Verso l' insensibile
eternità agonizzante
del mare urlante.
( DICEMBRE 1993 )
POESIA FUORI MODA
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"Tu sei viva, sei in me,
nel mio petto, come
caposaldo, come amico,
come caso."
B. Pàsternak
Ho paura
di vederti partire
con bianchi fazzoletti
in sventolanti visioni
come ricamati addii già visti
sul mio sorriso d' ottobre
appeso sul volto.
Ho timore
che tu esca da me
come da una vena aperta
e che fluido, nell' aria,
si abbandoni solo l' assenzio
della tua anima, del tuo respiro
del tuo azzurro ricordo.
Ho paura
di ferirmi le mani
con l' aria del mattino
sospesa e tagliente
dove prima era la tua figura
e dove ora i cristalli del tempo
vibrano al vento di gennaio.
( GENNAIO 1994 )
BUTTERFLY ( A PABLO NERUDA )
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"Il poeta è un' elegantissima
anima, che va a cena
sulle stelle."
P. Ciampi
Sotto il cranio divelto
d' una luna cattiva
si traccia il volo
d' una strana farfalla :
verdi ha le ali ed
azzurra l' ombra
che come un lamento
cade dall' aria
mentre
un vento cileno
insegue farfalle
in sensuali disegni
schizzati dal cuore
a getto continuo
in mezzo alla neve
nell' alveo notturno
lei
fugge sbandando
su rotaie di rose
e la luna traspare
fra i girasoli lontani
- Butterfly ! Butterfly ! -
Strepita l' urlo
del vento cileno
quando
stremata cederà
come un fiocco di neve
spruzzato d' azzurro
fra i tristi singhiozzi
della rapace donna notturna
legata alla luna sovrana
da un compiacente sorriso
- Butterfly ! Butterfly ! -
Delicata si scioglie
in un felice ricordo
di primavere fuggite
mentre un vento cileno
triste galoppa
uccidendo farfalle.
( CON UNA GAMBA NEL 13 & UN BRACCIO NEL 14 FEBBRAIO 1994 )
PAILLETTES & PAPILLONS
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"Oh, la ragazza dal
labbro d' arancia..."
A. Rimbaud
Quando porterai i tuoi
occhi
scuri
sopra l' antico
ponte di
legno
verso un uomo alto
con un mazzo
di fiori addormentati
sotto ad un triste papillon
a pois gialli e blu
da lontano
i fanali delle automobili
assomiglieranno a bottoni d' oro
e i vetri delle case intorno
sanguineranno di languida dolcezza
e i tacchi telegraficheranno al tuo cuore la paura.
Riparata dietro occhi liquidi d' inchiostro
penserai a lui
come ad un ammaestratore d' orsi
o ad uno straordinario
suonatore di violini
e da lontano
le stelle assomiglieranno a contrabbassi
i tombini aperti a trappole del destino
e gli orecchini ti morderanno il collo
con fini denti d' alluminio.
Mentre la luna sogghignerà vedendoti
in quella stretta gonna
di scintillanti paillettes
ed un ricciolo nero nero
selvaggio selvaggio
rabbrividerà
sul rossore
delle tue guance
da lontano
il vento chiuderà gli occhi
alla notte
e la luna si rivelerà solo
un pagliaccio
e i lampioni stanchi
giocolieri di luce.
Ma arriverai arriverai
sul barbuto ponte di legno
e l' uomo ti sorriderà
con il cappello sulle ventitrè
ed i suoi fiori si sveglieranno
sbadigliando di felicità
e da lontano i tuoi occhi
neri neri
scuri scuri
voleranno
nei suoi
e il rumore del fiume
diventerà musica
e gli ultimi pettirossi
applaudiranno.
Dimenticherai la tua gonna di paillettes
insieme ad un farfallino a pois
gialli e blu
e qualcuno li raccoglierà
forse un pagliaccio
forse un suonatore di violino
forse un vecchio collezionista di
paillettes & papillons.
( 19 FEBBRAIO 1994 )
PICCOLO SCHERZO DELLE NOVE E QUINDICI
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"Volgi il tuo occhio
all' interno, e scoprirai
migliaia di regioni, nel
tuo cuore, vergini ancora.
Viaggiale tutte, e fatti
esperto in cosmografia
interiore."
H.D. Thoreau
Abbarbicato ad un libro
Che sogghigna
Pagina
Dopo
Pagina
E fora
La notte
Ed il cuore.
Al bando le mie solite scarpe
Al bando
Parigi
Calcutta
Il Paradiso.
Ora
Seguo il suo percorso
E rido anch' io
Stanotte.
( 12 Luglio 1993 - 3 Marzo 1994 )
LE BELLE PAROLE
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Non è sera da scandagliarsi il cuore ;
dove
morto
dopo
morto
la Primavera avanza
non c' è in realtà
risveglio
germoglio
o
radioso incanto :
l' aria odora di sangue
rinsecca l' anima
il vento spira da un antico inverno,
bianca
s' annuncia
la bella stagione.
I poeti
sciamano
verso i templi consacrati,
orridi & laceri
inutili & osceni
innamorati & stanchi,
"Al macello !
Al macello !"
alza l' urlo
il popolo
esaltato
creditore
d' esistenze.
Non è sera, no, amico caro
d' alzare
belle bandiere
o
di cercare
ingenue parole,
gli amori
tutti
indistintamente
se ne vanno
ed i poeti
e le primavere
soltanto
continuano
cadavere
su
cadavere
a costruire
chi illusioni
chi bianche speranze.
( Aprile 1995 )
DIABOLICO APPUNTAMENTO IN CIMA AL CUORE
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Il fantasma
rosso
delle
gote
infiammate
del
diavolo
si
è
fuso
in un
sole
freddo,
come dopo
una tempesta
come dopo
un naufragio
di gondole
e vecchie
strofe
d' amore,
spicca
dal
febbricitante
cielo sconvolto
e sorpreso.
Con un largo sorriso
e spalle da uomo
divora monti verdi
e due appassionati
amanti che guardano
lo spettacolo
tzigano dei
loro cuori
attraverso
l' oblò opaco
dell' orizzonte,
in
umida
e
stagnante
armonia.
Scrivi
- urla -
scrivi
stupidi poemi
mentre scavo
gallerie nel
cielo e piego
le teste assorte
delle stelle e
della troia luna !
Io sono il sole
fuso per sempre
nella
disperazione
d' un fantasma
pagano
eremita
dietro
alle
follie
umane
dell' estate.
Credimi,
ti presto
le braccia
degli
amanti
come
corolle
di stupidità per le tue
notti di tristezza,
i loro occhi l' inseguirò
nell' infinita prateria
delle loro anime,
ma li agguanterò
OH SI', li stritolerò
li spremerò
fino a succhiarne
l' amore fottuto
che ti dona energia,
questa sera,
fra la terra
ed il cielo.
In bilico
sulla
cima
d' un
cuore
non mio
cerco
di risvegliare
le stelle
e di passare
attraverso
l' estate
con la dolce
violenza
dell' autunno.
E il sole freddo
ride in diabolica
attesa,
avvoltoio del destino.
( LUGLIO 1994 )
LOVER MAN
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"Charlie Parker, libera dalla
sventura, me e ogni corpo"
J. Kerouac
In quale perfetta
montagna
( o
cielo
o
mare )
ti
nascondi
Occhi Belli,
mentre
ascolto
Charlie
Parker
nelle
nude
ossa
della
mia
esistenza :
dove il sublime
fischio
delle
stelle
piomba fra
le tue scapole,
in questo tramonto
orientale & pallido ?
Suona Bird
nella geometrica
formula dell' Eternità,
Ta-taaaa-ta-taa-ta
taaa-ta-ta-ttt-taaa
ta-taaaaaaà.....
Mi parli, lo so,
ed io ti prego
di non svelarmi
la Verità Assoluta
della Vita.
Pellegrino
del mio corpo
stasera
richiamo Occhi Belli
a cavallo delle tue
lacrime
grida & eruzioni,
Charlie Parker,
indosso pelle secca
& ossa nude
mentre
per montagne,
cieli e mari,
vago.
( AGOSTO 1994 )
STELLE FILANTI D' ETERNITA'
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Il corpo nudo della Notte
ti riscalda Jack
nella pantomima del ricordo & nella decadenza dei poemi.
Piccole persone : tigri iene & elefanti
s' azzannano l' ultimo quarto
d' osso di carne di luna
un' infinita battaglia
di gemiti e vagiti
vagine e genitali
Chi sarà il vincitore ?
Chi potrà scuotere la testa del perdente ?
Poesie in forma di grugnito
gutturali richiami erotici.
Così finiremo Jack ?
Squartati & innamorati
su una qualunque
Strada Del Mondo ?
Oh, ma sì ! Scrivendo dell' irreale sapore del vento
scrivendo di piedi mortali
scrivendo di lampi & Dio
scrivendo d' Apocalissi miliari
il corpo nudo della Notte
Jack
ti riscalderà.
Sappiam parlare solo di Rose
Jack
non più di Cody o Alvah o Buddha
nonostante perdano i petali
incessantemente
( gocce di sangue
da verdi vene
avvizzite ) :
parliamo solo di Rose & Tramonti.
Nient' altro che anziani poeti
in lanuginosi letti vuoti
& specifici medicinali
per non schizzare
fuori dagli
occhi.
Tensioni celesti,
Ragazzo,
il dilatarsi
del tuo primo vagito
&
dell' ultimo respiro
in vita
ti stira
i nervi
sul bamboo
delle tue ossa.
Sii ancora Jack le immense fertilità della tua anima !
Credo in un solo Dio & nelle sue molte menti
credo nei salmi & nei profeti
scesi in Terra
a bruciare
antiche preghiere
credo negli specchi & in quello che riflettono
credo al Peccato & vorrei commetterlo
credo nel Giudizio Finale
fatto da uomini
verso altri uomini
con un cerchio
di fuoco
tutt' attorno
&
sicuramente Io sarò scomparso
e nulla rimarrà neppure
di questo piccolo poema ( o EGO )
perchè
il corpo nudo della Notte
dividerà
il suo Calore & Grazia
fra
il mio barlume di vita
e
le tue dita tremanti & perdute
Jack.
( 11 Nov. 1995 )
ALL' AMICIZIA
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"Uomini ! Basta così !
Su, verso il sole !
Avanti !"
W. Majakovskij
Parole
stormi d' Idee
esultanti voli
alate circonferenze
di frasi
Gesti
eterni sigilli
tesi ponti
sulle sere
Sguardi
ardenti pozzi
braci cosmiche
vividi frammenti
tra noi
amici
incombe
la vita,
andiamo !
REQUIEM PER UN CRISTO
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"Anche la vita è solo un istante,
solo il dissolversi di noi stessi
in tutti gli altri, come in
dono. "
B. Pàsternak
Io sono il Cristo
inchiodato
alla Croce del tuo corpo.
Gli occhi sui tuoi occhi :
ingranaggi verdi & neri
della fabbrica delle idee
& dello Spleen.
La bocca sulla tua bocca :
troppo chiusa o troppo aperta
per assaporarne il vero
artifìcio della Vita.
Il costato sul tuo costato :
respiri & battiti del cuore
tamburini della Morte
rapidi & ineluttabili tam-tam.
Il sesso sul tuo sesso :
purezza deflagrata in dolore
nitida voluttà spenta
in sangue & orgasmi.
Le gambe sulle tue gambe :
serpi avvinghiate
strozzate da agonìe
tendono patetiche verso terra.
Il vento trema & il sole splende
un Cristo spira
invano & desolato
sulla Croce di carne
del Futuro.
( LUGLIO 1994 )
DOVE SARANNO GLI ANGELI ?
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"La vita è questo, una scheggia
di luce che finisce
nella notte."
L. F. Cèline
Questo è
un posto
per solitari,
gli uomini
abboccano
alla vita
su fiumi
di strade
esche
di
carne
e
null' altro,
&
le donne son
piccole e bianche,
musicano
il vento
in flauti
d' argilla
per consolarsi
il cuore,
già, questo
è un posto
per solitari.
( LUGLIO 1994 )
LA CHIAVE DI TUTTO
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Disintegrata LA MUSICA
I DISCORSI in fuga
a pezzi I LIBRI
disordinati i confini
dell' atmosfera
&
dei nervi.
A caro prezzo
si pagano
certe incerte
nottate
che maligne
s' insinuano
nei tuoi
sferici pensieri :
tutto al rogo !
Dai fiamma al vestito del Tempo
che sia
cenere
ciò che la mente non rifiuta
ed il cuore gonfia...
... che avvampi quest' oscura tana
affinché l' indomani lo
scempio del fuoco
riveli tutta la nudità
della tua romantica
follia.
( 15 Aprile 1995 )
RIFLESSIONE N° 1
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Sarà un lungo inverno
tra
pianti
grida
canti.
Un largo sorriso di sangue
culminerà
in una pozza
d' idioti pensieri.
Le Sorelle Della Pietà
( Leonardo
dove
sei ? )
perdute sconfitte lontane.
Nel mondo dei sogni
abbiam promesso
d' incontrarci :
fra i tamburini della morte
fra le bambine mai venute
nelle
angeliche
strade
oscure
t' abbraccerò il cuore.
( Così si narra. )
La dolce canzone
non rimbomba
più
nelle strade fredde
& il perpetuarsi delle insegne
( Egli ti guida )
( Non seguire il tuo cuore )
( Ama l' amore )
sfiamma in accecanti falò.
C' è qualcuno nel tuo cranio ?
Hey, dico a te, Rosa Verde :
il ticchettìo
che ascolto
è bomba orologio
tempo selvaggio ?
..... Oppure pàlpito
gemito
singhiozzo
in anelito
d' amore ?
Grossa
fatica
capirti
tesoro.....
' Le strade affamate '
ricordi
letture
mitiche
ora
più
che
mai
in questo crudele
inverno solitario
a scrivere
scrivere
scrivere
per lasciar
graffiti
di furiosa
poesia
od
istruzioni per l' uso
per i posteri
( Vermi per Cèline )
mani senza corpo
per
me.
Riposeremo
ancora
in serenità
sotto
l' albero
dell' estate
lo sento
lo voglio
nonostante
quest' oggi
mi
son
svegliato
coperto
di tristezza
& delusione.
Ciliegie
mangeremo
sotto
rime & rime
d' alberi
impazziti di fiori bianchi.
Sicuro, io te & l' estate,
ci puoi scommettere :
la polvere
non trionferà.
Ma ora preme
fottuta & decadente
l' oscurità.
( GENNAIO 1995 )
LUCA MAZZOCCHI
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