L U C A   M A Z Z O C C H I

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ah, se fossi seduto nella tua Bocca
a spiar di fuori il Mondo
attraverso i tuoi Denti Bianchi,
scaldato dal soffio della tua Anima !

Ah, con un balzo m' aggrapperei al Labbro,
sospeso su di un precipizio di Carne
e su di un Gorgo di muscoli palpitanti,
con un movimento d' Artista crollerei sulla tua Pelle.

Ah, risalirei su per il letto di Lacrime,
all' inverso, chiuderei i miei occhi alla Vertigine,
punterei sicuro verso gli Immensi Fari della Cima,
da dove riuscirei a vederti nelle Altezze sognanti.

Ah, allora m' addentrerei nell' Incavo dei tuoi Occhi,
con passo di Straniero accarezzerei quella Grotta
guidato dalla mano avvolgente dell' Eterne Torce,
grande desiderio, grande gioia, esplorare le tue Sfere.

Ah, poi giocherei fino a sera saltando da Ciglia a Ciglia,
come un pazzo Animale, nascondendomi nel Ventaglio.
Quando esausto mi sorprenderà la notte oltre i tuoi Cristalli
riposerò finalmente felice nel Mistero dei tuoi Occhi.



KRASNODON
C' era una luna d' argento
nel nostro sogno
in un cielo nero
chiuso come un occhio
ferito;
nel nostro sogno
c' erano strade sicure ed ampie
e nessun ristoro
nessuna fermata
se non la nostalgia;
Se cerchi bene
c' era anche un copriletto azzurro
e una rosa in un vaso di cristallo
un poco reclinata verso la luce;
e un mondo che sarebbe dovuto restare lontano
a guardarci nudi e ridicoli
cercare disperatamente
l' amore;
nel nostro sogno
c' erano cani ed aviatori
e sensualità e mani piccole.
Stanotte a Krasnodon
pregheranno
stanotte a Krasnodon
piangeranno
nelle miniere di carbone
perchè la nostra stessa aria
diventi un unico respiro;
Da qualche parte
vicino alla stazione di Zimà
nessun Evtusenko
li salverà.
Ho bisogno di te
Ballerina.
Nessun treno partirà più da qui.
Nessuna lacrima scenderà a salvarci.
Nessuna coperta ci ridarà calore.
Tutto quest' oblìo dura sempre troppo poco.
Nel nostro sogno
c' erano le tue gambe nude
pendenti
come ali di angelo
"Riportami a casa"
dicevi nel buio
"ora che la pioggia si sta trasformando in neve".
Domani sarà troppo tardi
domani l' aria sarà già troppo nera
da respirare
ci riempirà i polmoni
ci ruberà il respiro
qui a Krasnodon.
Nel nostro sogno
c' era la tua bocca aperta
tremante
come una farfalla al primo volo
"Non lasciamo trascorrere la notte"
dicevo
"senza aver sperimentato la vita".
Qualcuno ci ascolti
sopra a Krasnodon
stanotte
che sia dio
stella
o aviatore.
LE MURA DI MARZO
Lungo le Mura dolenti
di questa città
senza mani da donarti
in una notte perfetta
ad osservare il cielo di Marzo
sentinelle in attesa 
di nemici ormai polvere
e prati in fiore.

Attraverso strade di
una storia dolorosa
c' incamminammo 
sorpresi dal calore della sera
ciondolando come amanti
come rose adulte
in una tormenta.

Era come un mare
silenzioso la città
sottostante, muta e
luminosa davanti ai
tuoi sorrisi e alle mie
mani stanche.

All' improvviso
non c' era più confine fra 
cielo e città
fra luci di case e stelle
fra le costellazioni e 
le nostre anime
bianche.

C' era un abbraccio lassù
sincero e fragile
e il tempo scendeva dalla Rocca
su di noi sorprendendoci alle spalle
come un angelo in missione
lassù c' erano i tuoi occhi scuri
e i miei occhi chiari.

Non sono stato in grado
di abbracciarti per la notte
la tua figura è scivolata
fra le dita come sabbia
il mare ti ha reclamata
alzando una marea da naufragio
dall' orizzonte.

E le stelle andavano
da sud a nord
E le stelle restavano ad affogare
in cielo
E le stelle andavano
da sud
verso
nord.
 
Voglio dire
non c' è più lo spazio
l' aria, una circonferenza possibile,
per poter scrivere ancora parole.
Voglio dire
ci sono sguardi assassini
non so se li vedi
non so se li senti
che rimangono così
sospesi
a immaginare chissà quali
misteri, sentimenti o profezie.
Voglio dire
non possiamo più lasciare liberi
un sax
una tromba
un contrabbasso
senza commuoverci ancora.
Succede a volte.
Ma non c' è più il tempo.
Dobbiamo correre.
Come antilopi. Dice qualcuno.
Non possiamo sederci in un metro cubo d' aria.
Voglio dire
abbracciarci
amarci
solo con braccia
solo con corpi
non c' è abbastanza sole
abbastanza luce
per poterlo fare.
Voglio dire
si cresce
non lo nego
si muore
non lo nego
ma è lo spazio vuoto che dobbiamo colmare
è la ragnatela che dobbiamo tessere
che donerà gli occhi e il cuore
alla Storia.
Ma poi esci di casa
alzi il bavero se tira vento
e ti stringi nelle spalle
qualcuno ti ruberà il cuore
ma lo saprai troppo tardi
quando ti mancherà il fiato
in fondo alla vita.
Voglio dire
puoi vincere il Nobel
ma un bel giorno
farai fatica anche a pisciare nel cesso.
Un premio Nobel che si piscia addosso.
Ma troverai sempre qualcuno che ti ascolterà.
Che ti abbraccia.
Che ti ama.
Tornerai a giocare con le freccette.
Felice. Perchè tutti quanti ti amano.
Voglio dire
prendi un giorno di cielo limpido
e vai a caccia di farfalle
invece che di fiche
e appenderanno la tua faccia su ogni muro
con una taglia.
Puoi sempre dire che lei ti manca
che hai terminato la tua birra
che non hai più sonno
energia
che l' orologio si è fermato
non importa
ti regaleranno una fisarmonica
per dar loro un po' di musica
dolce.
Tutti hanno bisogno di dolcezza
o di cani.
Voglio dire
sediamoci un momento
sullo stesso letto
schiena contro schiena
ad ascoltare
se i nostri cuori
pulsano allo stesso ritmo
in questa stagione
dannata.

 
"E' colpa mia
se non so tornare indietro
e accontentarmi di poco"
SHUT UP
AND DIE LIKE AN AVIATOR
detto fatto
nel mare
con le alghe nel culo.
INTO THE GRAY
da dove non vedi più le stelle
da dove i kamikaze ti salutano
e se ne vanno a morire.
Però qualcuno sulla riva ti aspetta.
In una capanna di ossa di koala.
Magari un braccialetto con una data
il mare lo sputa ancora.
BLUE DREAMS
Sicuramente puoi aprire di nuovo
la tua scatola di pioggia
nell' attesa di un cane scodinzolante.
Insomma
di cose da fare ce ne
sono sempre tante.
Non ci si annoia ad aspettare le onde.
Ad aspettare le ossa.
Ad aspettare le rose.
Ad aspettare un messaggio.
Che ci faccia partire più tranquilli.
Si potrebbe danzare.
Col cane che seduto ci guarda con la testa
ripiegata.
Un poco folli
un poco felici.
In culo a tutto.
In culo.
E aspettare l' aviatore sconfitto.
E la sua ragazza immaginata.
Ma il mare è così vasto
così succube del vento
che difficilmente ce lo restituirà.
La notte si scoperà il giorno
sopra il magma inconsulto della terra.
Ma se ti va puoi sederti a gambe incrociate
e aspettare.
Guardare lontano finchè puoi.
Scrivere una poesia Zen.
Contare le nuvole.
Piangere per Garcìa Lorca.
Per Pasolini.
Per Muhammad Alì.
Per Malcolm X.
Per Tom Joad.
Suonare una stupida chitarra scordata
od un banjo
mandolino
contrabbasso.
Soffiarti il naso.
Tagliarti le unghie.
Depilarti le ascelle.
Baciare un manichino.
Bendarti.
Fare yoga.
Abbronzarti.
Raccogliere conchiglie.
Scrivere una lista per la spesa Zen.
Fare un elettrocardiogramma.
Una biopsìa.
Un' ecografìa.
Accendere un fuoco.
Accendere un carillon.
Trovarti un uomo
con cui giocare a scacchi.
Trovarti una donna
con cui giocare a mosca cieca.
Bere una birra.
Bere un' idea.
Tirare con la fionda.
Asciugare un aquilone bagnato.
Contare i granelli di sabbia.
Pettinarti.
Cambiarti d' abito.
Pisciare contro vento.
Chiudere gli occhi.
Fare aerobica.
Fitness.
Stripness.
Fuckness.
Fare il passo dell' oca.
Scioglierti i capelli.
Ascoltare il vento.
Sorridere.
Amare qualcuno.
Lasciare qualcuno.
Costruire castelli di sabbia.
Dormire con una rosa sul petto.
Svegliarti con un dubbio sul cuore.
& & & & & & & & & & & & & & & & 
Unire i puntini da 1 a 77.
Ricordati solo di dar da mangiare al cane
altrimenti si ciberà 
del tuo cuore
morso dopo morso.
 
L' ULTIMO RICORDO

Mi sorprendo ad abbracciarti come un vecchio amico,
mentre un' ultima foglia, inopportuna,
ci parla del Tempo e del Destino
lentamente discendendo in tacite spirali.

Ti cerco nel corallo rosso dell' alba
appena oltre l' atollo silenzioso della notte,
ti cerco nello sfavillante cerchio d' ambra
che pazientemente transità nell' eternità.

Ma è solo un gioco d' apparenze
questo dissolvermi e riavermi
dal tramontare rosa della gioia
al risalire celeste della speranza.

Così ti cerco nello specchio ottocentesco
cesellato di lacrime d' argento,
ti cerco in quell' ultimo ricordo,
appiglio, quasi vago, d' un epoca lontana.

Ma dove, cari amici,
ritroveremo quelle sere d' estate ?
Dove ! Dove, la calda ala del vento
rinnoverà ancora il sublime incanto ?

Ti saluto, con mano ferma e sicura,
tu, orgogliosa, al di là del vecchio ponte,
io, solo, ad ascoltare il canto del fiume,
tu a cercare la vita
io a rincorrere te.
 
RIVOLTANDO LE TASCHE ALL' ESTATE 1993

Stella Cadente !
  Stella Cadente !

Svelto ! Un Occhio !
  Rapido ! Uno sguardo !

Il Tempo mi scuote
solo oscurità, ora,
solo una traccia evanescente
nella rete della pupilla
e il fiore della Luna
sbocciato nella sera
opalescente.

Stella Cadente !
  Stella Cadente !

Il fantasma di Stelle lontane
richiama l' ultimo viaggio
dell' anima
come Van Gogh
che dipingeva mappe
per disincantati 
fragili
      Atterriti
viaggiatori.

Stella Cadente !
  Stella Cadente !

Riflesso d' un momento
vacua tradizione d' Estate
acuto suono d' Universo
il cuore sanguinante
non era pronto ad accoglierti
e t' ho perduta
in un attimo.
 
NON NECESSARIAMENTE DALL' INFERNO

Sento salire quella voce dal profondo,
non necessariamente dall' Inferno,
non proprio dai tuoi lunghi sospiri,
ma
forse
da un livello intermedio:
fra Dio
e l' Angelo.

Mi scuote i nervi e non so perchè,
non necessariamente dighe che crollano,
non proprio carezze delle tue lunghe dita,
ma
forse
il misterioso terrore dell' eco:
fra la Realtà
e l' Illusione.

Chi m' ha denudato la coscienza ?
Chi strepita dalla Foresta ?
Ti voglio vicino
nell' attimo esatto
che giungerà
la Belva
l' Amore
od il Diluvio.

Oh ! Sento quella voce
     salire, dolce,
     accellera i battiti
     del cuore, veloce !,
perchè
      sai,
          credo di sapere
          che sta fra Dio
          e l' Angelo,
non necessariamente nell' Inferno.

 
LONTANANZA

E' troppo facile aprire la finestra verso sera
e respirare l' aria cattiva della notte, lo sai, vero ?
Ma dimmi se conosci il crepitare della pioggia su questa corazza
e perchè colpisce sempre di sbieco il mio riflesso sul vetro.

E' troppo facile attraversare questa stanza strisciando contro il muro
e far finta di niente quando la polvere ricade sui tuoi capelli,
allora, forza !, urlami stanotte nell' imbuto del cielo 
il significato esatto della mia tristezza in questa danza di luce.

E' troppo facile guardare nelle orbite del tuo animale
senza accorgersi che gli friggono le zampe quando sente il tuo odore
e anche se mugola di dolore e si divora le tue coperte
lasciarlo fuori di casa legato ad una corda di canapa.

E' troppo facile, lo sai, succhiare cicuta dai tuoi occhi
e vomitartela nel cuore la notte mentre ti chiamo col tuo nome
allora, ascoltami, ti regalerò un estintore di parole d' amore
da usare nei prossimi inverni, quando brucerai nella neve.

Sembra facile, in quest' ora d' oblìo, regalarti ancora pensieri
che salgono dalla gola fin oltre il ricordo e il desiderio
ma lotto coi diavoli che occupano la mia veglia d' estate
per stringere ancora nel buio le mani vuote che m' hai lasciato.
 

                      

 

 

 

 

 

 

AUTOBIOGRAFIA SPICCIOLA TIPO FERLINGHETTI, CON AUTONOMIA

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"...Me ne andrò tanto lontano,

                                  più in là di quei monti,

                                    accanto alle  stelle, per 

                                      chiedere a Cristo Signore 

                                        che mi ridoni la mia anima

                                          antica di bambino, matura

                                            di leggende, con il

                                              berretto di piume e

                                                la sciabola di legno."

 

                                                     F.G. Lòrca

 

Sono cresciuto

              in una Macchina Del Tempo                   

che  c

      r

       o

        llava

               Temporale

                  dopo

               Temporale.

 

Tutt' attorno

fiori

una volta

       Ecclesiasti

                   e

miti animali

            da cortile.

 

Ho conosciuto Billy the Kid

grande suonatore di chita

                        r

                        r

                        e

con lui derubavo

              la prateria

                       di cemento

                                       dai sassi

                                  cocci di bottiglia

                                          e

                               immagini di donne in amore.

 

       e

      r s

Sono c   ciuto in un Monastero

 

     o   i

      r a

       m

            stanco.

 

Ho scavato tombe

 cercando ossa col sorriso

  da indossare contro gli

   INVASORI DELLO SPAZIO

  sognavo fiati d' armonica

 al centro del Campo di Marte

con le stelle come cappello.

 

 Inizio della   F - U - G - A

in

 crani

disperati

 in                                 a

armadi                             p n

 moribondi                        a   n

                   li  chiamavo  C     E

aspra lotta

      con

          Ragni

                &

                  Ortiche

      Capanna

     Matrioska

               nel  O

                   S L

                    E

 

Avevo pellicce di gatti

                        nella Notte

sangue di formica nelle

                        unghie

                               nel Giorno

 

C' era una Guerra ad elastici

da combattere

Winchester di frassino

Raffiche di saliva

 

Timorose

        spedizioni

                  nel Tempio

io & Billy

          mani giunte

                     alla ricerca

                                 dei Santi

 

Il Te Deum dell' Acqua Sacra

         sorgente

       onnipotente

     piccoli Cowboys

 contro il Timore divino

 

Ricordo persone

               gente

                    ragazzi

        innalzare

                 il

        cervello

                a

        Dio Cristo DIO

 

Osservavo

e la Paglia nei Capelli

digeriva

        lenta

             silenziosa

                       la strada

                                verso il  U  O

                                         C    R

                                            E

Assistevo

al Sacrificio del Coniglio

con occhio cannibale

                     &

alle esalazioni del

                   Domatore

                           Di     li.

                             Caval

Ridevo

all' Urlo

         immondo

scagliato

         contro

           al

             cielo

                  da Bocche ruvide.

 

Sono cresciuto in un Chiostro

con gatti malati

 

   e             e

    l            n

   a             n

a   r    sulle   o   d' argilla

   i             l

    p            o

   s             c

 

 Ho praticato l' Eutanasia

ad un monumento Medioevale.

                            Vivevo in una Poesia

                           intonavo canti Indiani

                              attorno  a pelli

                             di macchine morte.

                                                  Torturavo i nemici

                                                     percuotendomi

                                                   l' Immaginazione.

LIBERTA' era una

                 goccia di pioggia

                                   sul volto.

PRIGIONIA era una

                  casa di

                          Zucchero.

 

LIBERTA' era una

                 goccia d' acqua

                                 g

                                  i

                                   ù  per la schiena.

PRIGIONIA era la

                 notte che

                           cancellava

                                      le orme fra i sassi.

I miei eroi

  erano Insetti

chiusi nel bicchiere

 

 

 

 

 

 

 

   i

   n

   c

   r

   o                   a  sul  Sagrato.

   c                  t

   i                 i

A gambe apettavo la V

   t

   e

 

Moltitudine di lacrime sulle ginocchia

contavano le automobili passare

 

YYYYHOOOO sul mio Furia d' acciaio YYYYHOOOO

 

Nuotavo nella neve

 con le braccia viola

Sono cresciuto accanto ad una Chiesa

 piena di Pane Santo.

 

Improvvisa  F - U - G - A  di  Billy.

Invasione delle armate

        del

        Dio

   della Realtà

 

  Sbandai fuori

               dalle rotaie

                           dell' Avventura

  Il Tempo digerì

                 i miei Eroi

                            in un Lampo giallo

  Caddero

         anche gli

                  Alberi

                        come Cristo.

 

Piansi polvere

e calce dei muri.

Tolsi  g r a n e l l i

       di Sogni

               dalle scarpe.

Andai

  a

piedi

     nudi

         insieme

     alla

          M

           o

            r

             t

              e

 

Sedetti vicino al suo focolare e ascoltai la sua lunga storia triste

Bambini & Dolore - la sua grande bocca PARLAVA - Bambini & Dolore

 

Riuscii

       a chiudere le orecchie

e a baciare

       la maniglia d' una uscita

d' emergenza

 

Fuori dal Monastero

nel DEPLIANT DEL MONDO

 

Ombra calcificata

nel Sole del Sagrato

 

Ora sono

        un cacciatore

                     di dediche

                               per i compleanni

                                               delle Donne.

Ora ti voglio così

bene che ho l' obbligo

di dirti che mi manchi.

 

                      e

                     o t

Ora gioco a fare il P   A

tintinno la penna

                 sulle

                      mie costole.

 

Ora descrivo chi

                in un alito di vento

riesce ancora & ancora

                      a trovare una Strada.

 

Ora canto chi

             guardando la Luna

                              si ustiona il Cuore.

Mi leggo la MANO

                 e

                    s     o

                     o   d

                      r i

                       r

 

Mi leggo la MANO

                e scrivo

 

un' autobiografia spicciola

       tipo Ferlinghetti

         CON AUTONOMIA

         .............

 

( MAGGIO 1993 )

 

 

 

 

INCOMPIUTO

-------------------

                                           "Fate scaturire da voi stessi

                                             il canto di voi stessi, a

                                              modo vostro, che è l' unico

                                               modo possibile, buono o

                                                cattivo ma sempre onesto,

                                                 spontaneo, perchè non

                                                  professionale."

 

                                                           J. Kerouac

 

Eccomi qui imprigionato in macchina carne ossa

                                  pompa di sangue

circoscritta

           in universo formato A4

                          tritacarne di pensieri

mente-vagito del giorno

                      Allen lontanissimo

                                    senza nuova percezione.

Assolutamente mistico risveglio

                   assorto surgelato stivato

                                  primavera fra le ossa bianche

OOOOOHHHH ! Eccomi qui !

                 Quintessenza

                         del ritmo non forma

forzato in assenza

             d' amore via etere

                            ricerca eretica

strade sorridenti

              stranieri sordi

                          bisogno urgente

d' agenti atmosferici -

                  - vuote mani lunghe

                                   senza fiori

solo sagoma schizzo

                linguaggio alterego

                               di triste modello

melanconico ospite

             nell' arena angusta

                              coordinate spazio-tempo OK.

Magia nera

       puntato indice di Dio

                          bocca aperta

estasi o paura ?

            Scapole frantumate

                           resti miseri

nuove tombe urlano

                 MAGIA NERA

                          file

file di gente luccicante

                      numerata

                            denti al neon

àfoni ghetti africani

                  arrivano giungono

                                lavorano avorio ebano

dietro al mare

             lembi  di  pelle

                             tutt' attorno.

Coscienze su mondi paralleli

                         scontro interstellare

                                        coordinate sole-luna OK

maestosa colonna sonora

                  osservazione scientifica

                                    catacombe-osservatori

combinazioni

         congiunzione d' idee

                          collasso profetico.

Energia già discussa

                in tesi romantiche

                               lampo luce

sentimento cuore

             sfinimento d' occhi lucidi

                                    racconti metafisici

d' improvvisi tramonti

                  notte lunga notte

                                implosione di lacrime.

Altra esperienza

            psiche pugnalata

                        dall' uomo che mi chiama

diciassette chilometri

                  dalla boa notturna

                                inconcepibili emozioni

specchi parlanti

             paura per l' amore

                            braccio-gelatina

frequenze presenti

                intasate

                      ingorghi di minuti

celestiali

          IO – COME - TE

                      appuntamento sotto al pendolo

nella nostra infinita

                   cosmica

                         deriva.

 

( MAGGIO 1993 )

                                    

 

 

 

SOLO UN ATTACCO DI IMMAGINAZIONE

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                                           "Io mi cerco il lavoro

                                             nel cuore..."

 

                                                 C. Pavese

 

Esplodono gangli nervosi

   come ponti sulla Senna

mentre neuroni soldati urlanti

   affogano

           nell' ossario consacrato

                                   della Carne.

Affacci il carrozzone imbonitore

   - Visione motoria della Persona -

alla piazza d' aria intagliata sul Cielo

   osservando

             stelle cadenti a motore

                spegnersi nei viali

                     della Notte.

Notizie di poeti

 svenuti in stazioni

       pallidi

 con la bocca aperta

                   dal dolore

                            rosa.

Denti tremanti appesi

   a gengive d' amori folli

                          andati

                               inghiottiti

lungo palati secchi

                   di lacrime

                             del Ti Voglio Bene.

E' inutile provare riprovare

   come un qualsivoglia

     Kerouac Ginsberg

  o Vate poetico celeste

si spera

       che S.Lorenzo sputi stelle

                                 Blu e Viola

                                            questa sera.

 

( 11 Agosto 1993 )

      

 

 

 

PENSANDO A CHARLIE NEL TEMPORALE

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  "L' ispirazione dei dilettanti

                                       è l' euforia ballerina dei

                                        grilli campestri. Per i geni,

                                         invece, è musica partorita

                                          con sforzo dall' interno

                                           di sè."

                                          

                                                E. Evtusenko

 

Ora è il tempo

di camminare da solo

   sotto la venatura di foglia

   del lampo viola che abbandona

la città ad un sottobosco

di sax fremente.

 

Col pazzo volto

               teso dalla droga

e il Gatto-Morte

                sulle ginocchia

ho visto un sax suonare

                rimbalzando note sotto al temporale

ora è il tempo

di camminare da solo.

 

Note ribelli

appese al lampo

   che si dondolano

   e cadono

una ad una

          nella bottiglia

                         nella siringa

                                      nella malinconia

d' improvvisazione

                  cuore-solitudine.

 

E il rombo attende

nel Paradiso

l' ultima nota

del Grande Sax.

 

( 8 Agosto 1993 )

 

 

 

FILOSOFIA D' UN’ ORA TARDA

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  "Ma noi chi siamo e da dove

                                             se di tutti quegli anni

                                              sono rimaste chiacchiere

                                               e noi siamo scomparsi ?"

 

                                                   B. Pàsternak

 

Non funziona

            non ha mai funzionato

nel corridoio

             tempestato di gerani

e di fiori estivi

                 che baciano angoli di rose

e sotto Perseo

              scivola

                     spia

una voragine di

   pelle lisa

incapace di racchiudere

   un cuore.

 

Occhi smunti

spersi nidi

           fra alberi sottili

sbandierati

dal vento

guardano

- Accesi ripetitori

                   di profumi esotici

                                     infiniti -

nell' abisso

            Futuro & Passato

pali

    di frassino

               infilati nel cuore.

 

Schiocco di lancette pazze

   che scandiscono il cammino della notte.

 

E' finita.

 

Muto addio notturno

sospeso su scacchiera

                     di porfido

a quattro zampe

               come i cani.

 

E ora percezioni di sogni

  dove Eroi e Bambine si baciano

  dove infantili piedi nudi marciano

 

e sirene di albe

                attirano ardenti Ulisse

in libertà

          nel giogo del destino.

 

Addio navigatore folle !

Addio capitano ! Mio capitano !

Addio !

                                                       

SAGOMA NELLA NEBBIA

-----------------------------------

                                           "Non sei altro che un vecchio

                                             lampione di ricordi 

                                              all' angolo di una strada

                                               dove non passa già quasi

                                                più nessuno."

                                        

                                                     L.F. Cèline

Volto                                                

     a scheggiare

                 la luce

                        di lampioni

lampioni o gendarmi

                  magri

in ritmata lunare

                  luminescenza

                               tristi

e mani in tasche

 

profonde

 

fino al nervo del

                 cuore.

 

              - - - - - -

 

E si domanda

  "e tutta questa tristezza ?"

E si chiede

  "e la mia vita ?"

 

ma solo occhi infossati

 

lucenti

 

mappamondi dell'

                anima.

 

             - - - - - -

 

S' apre la porta del tramonto

 

improvvisa

          lancinante

                    sui cardini del sole

si scioglie

           una rosa

                   urlando

petali

      spruzzano

               la strada scura.

 

             - - - - - -

 

Abbagliato

          il viso si sperde

                           gli occhi cadono

morte cellule

              impazzite

                       si riproducono

 

 

le mani stringono

                 il nervo

                         del cuore

la nebbia protegge

                  la dissolvenza

                                d' una vita.

 

             - - - - - -

 

"E tutta questa tristezza ?"

 

  echeggia

           foglie morte

 

"E la mia vita ?"

 

  risuona

          petali smarriti.

 

             - - - - - -

 

( SETTEMBRE 1993 )

 

 

EGO & VISIONI

---------------------

                                           "Siamo nebbia e voliamo via

                                             dissolvendoci effimeri, siamo

                                              foglie e ci agitiamo nel

                                               vento, ecco tutto, veniamo

                                                e passiamo, cresciamo e

                                                 cadiamo."

 

                                                      J. Kerouac

I sorrisi

          dei

             rami

con denti

         di

           foglie

su gengive

          di

            nidi

trafiggon

         la

           terra

alla radice

           del

              cielo.

IO

  esplodo

         dietro

               spighe di grano

con ricordi

           di

             sguardi

                    ammantati

                             di brina.

                                              IO carne mortale -

 

                                          IO coacervo di sogni -

 

                                      IO stupore pensante -

Esofago

       d' albe

              espiro

                    soli

                        impazziti

da una

      bocca

           fiorita in

                     rossi

                          Getsemani.

Carotide

        notturna

                inspiro

                       crisalidi

in

  ammutoliti

            pensieri

in

  lento

       cammino

in

  profondità

            interiori.

 

                                    IO estimatore di cuori -

 

                             IO equatore ribelle -

 

                      IO cannibale d' anime -

 

( NOVEMBRE 1993 )

 

 

DOVE SEI, GARCIA LORCA ?

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"Il poeta è veramente

                                            un ladro di fuoco."

 

                                                   A. Rimbaud

Una poesia

è una nuvola di fumo rosa

chiusa in scrigni d' avorio.

 

Una poesia

è un vecchio in sandali

all' orizzonte d' un deserto vermiglio.

 

Una poesia

è una bocca in fiamme

che divora Re & Regine & TOPI.

 

Una poesia

è un occhio azzurro

fra ciglia intrecciate.

 

Una poesia

è la pubblicità

dei pazzi & carnefici & bambini.

 

Una poesia

è un mandato d' arresto

per la vergine nuda & malinconica.

 

Una poesia

è un uomo

brancolante nel buio

che chiede

'Garcia Lòrca,

dove sei ?'

 

(DICEMBRE 1993)  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCHIZZO D' UNA NOTTE AZZURRA

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                                           "Oh mio Dio ! Siamo tutti

                                             spazzati via fino al mare

                                              qualsiasi cosa sappiamo

                                               o diciamo o facciamo."

 

                                                    J. Kerouac

Se l'incredibile argento

di tutti gli occhi

della lunga notte

 

  Sgorgasse in tumultuosa

  sorgente, con fiamme

  azzurre e bianche

 

Il tuo cuore di carta

e sughero la

risalirebbe, furente,

 

  Soltanto per sprofondare

  nell' immane fatica,

  nel vortice d' acqua,

 

E ritornerebbe, disilluso,

in sfilacciati rivoli

porporini di dolore

 

  Verso l' insensibile

  eternità agonizzante

  del mare urlante.

 

( DICEMBRE 1993 )

 

                                   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

POESIA FUORI MODA

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                                           "Tu sei viva, sei in me,

                                             nel mio petto, come

                                              caposaldo, come amico,

                                               come caso."

 

                                                    B. Pàsternak

Ho paura

di vederti partire

con bianchi fazzoletti

in sventolanti visioni

come ricamati addii già visti

sul mio sorriso d' ottobre

appeso sul volto.

 

Ho timore

che tu esca da me

come da una vena aperta

e che fluido, nell' aria,

si abbandoni solo l' assenzio

della tua anima, del tuo respiro

del tuo azzurro ricordo.

 

Ho paura

di ferirmi le mani

con l' aria del mattino

sospesa e tagliente

dove prima era la tua figura

e dove ora i cristalli del tempo

vibrano al vento di gennaio.

 

( GENNAIO 1994 )    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BUTTERFLY ( A PABLO NERUDA )

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"Il poeta è un' elegantissima

                                           anima, che va a cena

                                            sulle stelle."

 

                                                   P. Ciampi

     Sotto il cranio divelto

      d' una luna cattiva

       si traccia il volo

        d' una strana farfalla :

         verdi ha le ali ed

          azzurra l' ombra

           che come un lamento

            cade dall' aria

   mentre

           un vento cileno

          insegue farfalle

         in sensuali disegni

        schizzati dal cuore

       a getto continuo

      in mezzo alla neve

     nell' alveo notturno

lei

     fugge sbandando

      su rotaie di rose

       e la luna traspare

        fra i girasoli lontani

         - Butterfly ! Butterfly ! -

          Strepita l' urlo

           del vento cileno

   quando

           stremata cederà

          come un fiocco di neve

         spruzzato d' azzurro

        fra i tristi singhiozzi

       della rapace donna notturna

      legata alla luna sovrana

     da un compiacente sorriso

 

     - Butterfly ! Butterfly ! -

      Delicata si scioglie

       in un felice ricordo

        di primavere fuggite

         mentre un vento cileno

          triste galoppa

           uccidendo farfalle.

 

 

( CON UNA GAMBA NEL 13 & UN BRACCIO NEL 14 FEBBRAIO 1994 )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PAILLETTES & PAPILLONS

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                                           "Oh, la ragazza dal

                                             labbro d' arancia..."

 

                                                  A. Rimbaud

 

Quando porterai i tuoi

                  occhi

                  scuri

   sopra l' antico

            ponte di

            legno

 verso un uomo alto

       con un mazzo

       di fiori addormentati

   sotto ad un triste papillon

    a pois gialli e blu

                da lontano

                i fanali delle automobili

                assomiglieranno a bottoni d' oro

             e i vetri delle case intorno

            sanguineranno di languida dolcezza

          e i tacchi telegraficheranno al tuo cuore la paura.

 

Riparata dietro occhi liquidi d' inchiostro

                      penserai a lui

                       come ad un ammaestratore d' orsi

                      o ad uno straordinario

                             suonatore di violini

                 e da lontano

                   le stelle assomiglieranno a contrabbassi

                   i tombini aperti a trappole del destino

                 e gli orecchini ti morderanno il collo

                    con fini denti d' alluminio.

 

Mentre la luna sogghignerà vedendoti

           in quella stretta gonna

              di scintillanti paillettes

         ed un ricciolo nero nero

                   selvaggio selvaggio

              rabbrividerà

            sul rossore

          delle tue guance

   da lontano

          il vento chiuderà gli occhi

                            alla notte

          e la luna si rivelerà solo

                           un pagliaccio

          e i lampioni stanchi

                       giocolieri di luce.

 

Ma arriverai arriverai

   sul barbuto ponte di legno

       e l' uomo ti sorriderà

          con il cappello sulle ventitrè

       ed i suoi fiori si sveglieranno

 

   

 

 

 

sbadigliando di felicità

        e da lontano i tuoi occhi

                       neri neri

                      scuri scuri

                       voleranno

                        nei suoi

        e il rumore del fiume

          diventerà musica

        e gli ultimi pettirossi

                     applaudiranno.

 

Dimenticherai la tua gonna di paillettes

  insieme ad un farfallino a pois

                             gialli e blu

  e qualcuno li raccoglierà

             forse un pagliaccio

          forse un suonatore di violino

       forse un vecchio collezionista di

           paillettes & papillons.

 

( 19 FEBBRAIO 1994 )

 

 

                           

PICCOLO SCHERZO DELLE NOVE E QUINDICI

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 "Volgi il tuo occhio

                                             all' interno, e scoprirai

                                              migliaia di regioni, nel

                                               tuo cuore, vergini ancora.

                                                Viaggiale tutte, e fatti

                                                 esperto in cosmografia

                                                  interiore."

 

                                                     H.D. Thoreau

Abbarbicato ad un libro                                

Che sogghigna

Pagina

Dopo

Pagina

E fora

La notte

Ed il cuore.

 

Al bando le mie solite scarpe

Al bando

Parigi

Calcutta

Il Paradiso.

 

Ora

Seguo il suo percorso

E rido anch' io

Stanotte.

 

( 12 Luglio 1993 - 3 Marzo 1994 )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE BELLE PAROLE

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Non è sera da scandagliarsi il cuore ;

dove

morto

dopo

morto

la Primavera avanza

non c' è in realtà

risveglio

germoglio

          o

            radioso incanto :

                              l' aria odora di sangue

                              rinsecca l' anima

                              il vento spira da un antico inverno,

            bianca

            s' annuncia

            la bella stagione.

 

I poeti

sciamano

verso i templi consacrati,

                          orridi & laceri

                          inutili & osceni

                        innamorati & stanchi,

        "Al macello !

             Al macello !"

                           alza l' urlo

                           il popolo

                           esaltato

                           creditore

                           d' esistenze.

 

Non è sera, no, amico caro

d' alzare

belle bandiere

o

di cercare

ingenue parole,

gli amori

tutti

indistintamente

se ne vanno

ed i poeti

e le primavere

soltanto

continuano

cadavere

su

cadavere

a costruire

chi illusioni

chi bianche speranze.

 

( Aprile 1995 )

 

 

 

 

 

DIABOLICO APPUNTAMENTO IN CIMA AL CUORE

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Il fantasma

   rosso

   delle

   gote

infiammate

   del

   diavolo

si

  è

   fuso

       in un

            sole

                freddo,

come dopo

      una tempesta

come dopo

      un naufragio

      di gondole

      e vecchie

        strofe

        d' amore,

spicca

dal

febbricitante

cielo sconvolto

e sorpreso.

            Con un largo sorriso

             e spalle da uomo

              divora monti verdi

               e due appassionati

                amanti che guardano

lo spettacolo

   tzigano dei

   loro cuori

    attraverso

     l' oblò opaco

      dell' orizzonte,

in

   umida

 e

   stagnante

            armonia.

   Scrivi

  - urla -

   scrivi

stupidi poemi

mentre scavo

gallerie nel

cielo e piego

le teste assorte

delle stelle e

              della troia luna !

 

 

 

 

 

 

 

 Io sono il sole

 fuso per sempre

 nella

      disperazione

 d' un fantasma

        pagano

         eremita

          dietro

           alle

          follie

           umane

            dell' estate.

  Credimi,

       ti presto

          le braccia

             degli

             amanti

             come

             corolle

  di stupidità per le tue

   notti di tristezza,

    i loro occhi l' inseguirò

     nell' infinita prateria

      delle loro anime,

       ma li agguanterò

         OH SI', li stritolerò

                 li spremerò

         fino a succhiarne

         l' amore fottuto

   che ti dona energia,

       questa sera,

         fra la terra

       ed il cielo.

 

In bilico

   sulla

   cima

   d' un

        cuore

   non mio

    cerco

     di risvegliare

   le stelle

    e di passare

   attraverso

    l' estate

   con la dolce

    violenza

   dell' autunno.

E il sole freddo

  ride in diabolica

   attesa,

    avvoltoio del destino.

 

( LUGLIO 1994 )

                            

 

 

 

 

 

 

 

LOVER MAN

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                                       "Charlie Parker, libera dalla

                                         sventura, me e ogni corpo"

 

                                               J. Kerouac

In quale perfetta

         montagna

         ( o

            cielo

           o

            mare )

         ti

         nascondi

Occhi Belli,

            mentre

         ascolto

            Charlie

            Parker

         nelle

         nude

         ossa

         della

         mia

esistenza :

           dove il sublime

                   fischio

                   delle

                   stelle

           piomba fra

           le tue scapole,

in questo tramonto

          orientale & pallido ?

Suona Bird

nella geometrica

formula dell' Eternità,

                       Ta-taaaa-ta-taa-ta

                       taaa-ta-ta-ttt-taaa

                       ta-taaaaaaà.....

Mi parli, lo so,

          ed io ti prego

          di non svelarmi

          la Verità Assoluta

          della Vita.

Pellegrino

del mio corpo

stasera

richiamo Occhi Belli

a cavallo delle tue

                   lacrime

                   grida & eruzioni,

Charlie Parker,

               indosso pelle secca

                     & ossa nude

                       mentre

               per montagne,

                   cieli e mari,

                                vago.

( AGOSTO 1994 )

            

 

 

STELLE FILANTI D' ETERNITA'

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Il corpo nudo della Notte

ti riscalda Jack

nella pantomima del ricordo & nella decadenza dei poemi.

 

Piccole persone : tigri iene & elefanti

                  s' azzannano l' ultimo quarto

                  d' osso di carne di luna

                  un' infinita battaglia

                  di gemiti e vagiti

                     vagine e genitali

 

        Chi sarà il vincitore ?

        Chi potrà scuotere la testa del perdente ?

 

Poesie in forma di grugnito

gutturali richiami erotici.

 

        Così finiremo Jack ?

        Squartati & innamorati

        su una qualunque

        Strada Del Mondo ?

 

Oh, ma sì ! Scrivendo dell' irreale sapore del vento

            scrivendo di piedi mortali

            scrivendo di lampi & Dio

            scrivendo d' Apocalissi miliari

            il corpo nudo della Notte

            Jack

            ti riscalderà.

 

Sappiam parlare solo di Rose

           Jack

non più di Cody o Alvah o Buddha

   nonostante perdano i petali

               incessantemente

              ( gocce di sangue

                da verdi vene

                avvizzite ) :

     parliamo solo di Rose & Tramonti.

 

Nient' altro che anziani poeti

 in lanuginosi letti vuoti

  & specifici medicinali

     per non schizzare

      fuori dagli

            occhi.

 

Tensioni celesti,

                 Ragazzo,

                         il dilatarsi

                         del tuo primo vagito

                        &

                         dell' ultimo respiro

                                      in vita

                                      ti stira

                                       i nervi

                                    sul bamboo

                                delle tue ossa.

 

Sii ancora Jack le immense fertilità della tua anima !

 

Credo in un solo Dio & nelle sue molte menti

credo nei salmi & nei profeti

                      scesi in Terra

                      a bruciare

                      antiche preghiere

credo negli specchi & in quello che riflettono

credo al Peccato & vorrei commetterlo

credo nel Giudizio Finale

                   fatto da uomini

                   verso altri uomini

                   con un cerchio

                   di fuoco

                   tutt' attorno

                                &

sicuramente Io sarò scomparso

e nulla rimarrà neppure

di questo piccolo poema ( o EGO )

perchè

      il corpo nudo della Notte

      dividerà

      il suo Calore & Grazia

      fra

      il mio barlume di vita

      e

      le tue dita tremanti & perdute

      Jack.

 

( 11 Nov. 1995 )

 

 

 

ALL' AMICIZIA

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   "Uomini ! Basta così !

                                         Su, verso il sole !

                                          Avanti !"

 

                                              W. Majakovskij

Parole

stormi d' Idee

esultanti voli

alate circonferenze

di frasi

 

Gesti

eterni sigilli

tesi ponti

sulle sere

 

Sguardi

ardenti pozzi

braci cosmiche

vividi frammenti

tra noi

 

amici

incombe

la vita,

andiamo !

 

 

 

REQUIEM PER UN CRISTO

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                                       "Anche la vita è solo un istante,

                                         solo il dissolversi di noi stessi

                                          in tutti gli altri, come in

                                           dono. "

 

                                                   B. Pàsternak

Io sono il Cristo

  inchiodato

alla Croce del tuo corpo.

 

Gli occhi sui tuoi occhi :

    ingranaggi verdi & neri

    della fabbrica delle idee

    & dello Spleen.

 

La bocca sulla tua bocca :

   troppo chiusa o troppo aperta

   per assaporarne il vero

   artifìcio della Vita.

 

Il costato sul tuo costato :

   respiri & battiti del cuore

   tamburini della Morte

   rapidi & ineluttabili tam-tam.

 

Il sesso sul tuo sesso :

   purezza deflagrata in dolore

   nitida voluttà spenta

   in sangue & orgasmi.

 

Le gambe sulle tue gambe :

   serpi avvinghiate

   strozzate da agonìe

   tendono patetiche verso terra.

 

Il vento trema & il sole splende

   un Cristo spira

      invano & desolato

         sulla Croce di carne

            del Futuro.

 

( LUGLIO 1994 )

 

                             

 

 

DOVE SARANNO GLI ANGELI ?

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                                       "La vita è questo, una scheggia

                                         di luce che finisce

                                          nella notte."

 

                                                L. F. Cèline

Questo è

        un posto

                per solitari,

                   gli uomini

                   abboccano

                   alla vita

                   su fiumi

                           di strade

                   esche

                   di

                   carne

                        e

                         null' altro,

                                     &

                         le donne son

                   piccole e bianche,

                   musicano

                           il vento

                   in flauti

                            d' argilla

                   per consolarsi

                                 il cuore,

già, questo

           è un posto

                     per solitari.

 

( LUGLIO 1994 )

 

 

 

LA CHIAVE DI TUTTO

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Disintegrata LA MUSICA

             I DISCORSI in fuga

     a pezzi I LIBRI

                     disordinati i confini

                     dell' atmosfera

                                     &

                                       dei nervi.

A caro prezzo

              si pagano

                        certe incerte

                                      nottate

che maligne

            s' insinuano

                         nei tuoi

                                  sferici pensieri :

 

            tutto al rogo !

            Dai fiamma al vestito del Tempo

            che sia

            cenere

            ciò che la mente non rifiuta

            ed il cuore gonfia...

            ... che avvampi quest' oscura tana

                affinché l' indomani lo

                scempio del fuoco

                riveli tutta la nudità

                della tua romantica

                follia.

 

 ( 15 Aprile 1995 )

 

 

 

RIFLESSIONE N° 1

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Sarà un lungo inverno

                     tra

                        pianti

                        grida

                        canti.

 

Un largo sorriso di sangue

                          culminerà

                                   in una pozza

                                               d' idioti pensieri.

Le Sorelle Della Pietà

  ( Leonardo

           dove

               sei ? )

perdute sconfitte lontane.

 

Nel mondo dei sogni

                   abbiam promesso

                                  d' incontrarci :

    fra i tamburini della morte

    fra le bambine mai venute

    nelle

    angeliche

    strade

    oscure

    t' abbraccerò il cuore.

    ( Così si narra. )

 

La dolce canzone

         non rimbomba

             più

         nelle strade fredde

        & il perpetuarsi delle insegne

                               ( Egli ti guida )

                             ( Non seguire il tuo cuore )

                               ( Ama l' amore )

    sfiamma in accecanti falò.

 

C' è qualcuno nel tuo cranio ?

Hey, dico a te, Rosa Verde :

                il ticchettìo

                 che ascolto

                è bomba orologio

                  tempo selvaggio ?

 

..... Oppure pàlpito

           gemito

           singhiozzo

    in anelito

              d' amore ?

Grossa

fatica

capirti

tesoro.....

 

 

 

 

 

' Le strade affamate '

          ricordi

          letture

          mitiche

          ora

          più

          che

          mai

   in questo crudele

    inverno solitario

     a scrivere

        scrivere

         scrivere

          per lasciar

              graffiti

               di furiosa

                   poesia

                    od

          istruzioni per l' uso

          per i posteri

                       ( Vermi per Cèline )

          mani senza corpo

                     per

                     me.

Riposeremo

ancora

in serenità

sotto

l' albero

dell' estate

lo sento

lo voglio

nonostante

  quest' oggi

           mi

           son

            svegliato

              coperto

              di tristezza

              & delusione.

Ciliegie

mangeremo

sotto

rime & rime

d' alberi

impazziti di fiori bianchi.

 

Sicuro, io te & l' estate,

        ci puoi scommettere :

                   la polvere

                    non trionferà.

Ma ora preme

            fottuta & decadente

                               l' oscurità.

( GENNAIO 1995 )

 

 

 

 

LUCA MAZZOCCHI

 

 lumaz@lombardiacom.it

 

 

 

 

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